Agosto 2022 – Trovare un tema per l’edizione di quest’anno è stato difficile. Le nostre riunioni odoravano di bucce di limone e qualcuno si divertiva a spruzzarne il succo negli occhi dei colleghi. Non ricordo chi, infilava la sabbia nel costume di qualcuno o sotterrava qualcun altro mentre dormiva. Ho perso il conto dei thè al limone buttati per la sabbia che ci è finita dentro, perché chi gioca a racchettoni vicino al tuo ombrellone non ha rispetto dei tuoi spazi. Non si rende conto che sei in riunione, una riunione importante. Come i venditori di cocco che hanno la voce di Al Bano. Poi però ci è venuta la motion sickness, ci siamo levati i caschi e abbiamo quasi rimesso. È poco pratico fare riunioni in VR, d’estate, con la voglia di mare.

Scherzi a parte, scegliere il tema è davvero stato difficile. Scartata l’interpretazione libidinosa dei limoni (dispiacerà a qualcuno? Scrivetelo nei commenti), rimaneva tutto il mondo possibile. Tra una proposta e l’altra, ci ha colpito la poesia I limoni di Eugenio Montale, apertura della sua raccolta Ossi di seppia – in posizione, dunque, liminare. Nel testo il limone agisce da guida nel rinnovato approccio poetico al mondo: l’attenzione e l’interesse alle strade meno battute e evitate di buon grado dai “letterati”. L’invito di Montale, adesso, forse, troverebbe fin troppo accordo con la supponenza dedicata agli studiosi dall’opinione pubblica ma vi prego di concentrarvi piuttosto sull’invito che il poeta sottende a questa presa di posizione: curatevi delle strade meno battute. I limoni sono, in qualche modo, ciò che si trova tra noi flâneur e la scoperta di una nuova strada: sono liminari. Essi esistono “tra”, sulla soglia, separano e uniscono il lì e il qui, il prima e il dopo. Sono liminari come della porta lo è lo stipite e del vivere la volontà. In poche parole, liminare è ciò che compone la soglia da attraversare per andare da qualche altra parte, per scoprire il mondo nuovo, per diventare altri, per cambiare. Individuare ciò che si trova su questa soglia ci aiuta a riconoscerla e a comprendere dove stiamo andando e dove siamo stati. Una volta attraversato il limine non si può più tornare indietro, qualsiasi direzione si sia presa.

Ciò che con questo tema chiediamo ai nostri partecipanti è di concentrarsi su questo punto d’intersezione. Non sul cambiamento, non su ciò che lo precede: sul momento stesso in cui si imbocca la strada e su ciò che abita questo momento. È l’istante di lunghezza indefinita e variabile che ognuno di noi abita quando sta prendendo una decisione. C’è chi oltrepassa la soglia, chi torna indietro o chi rimane per sempre lì. Voi che state leggendo, dove siete? Seguirete i limoni o tornerete indietro? Preferite forse godervi il panorama da qui?

Roberto Pisapia
Team La 48H

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